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Un esprit de geometrie
Sculture, disegni, gioielli e maioliche, tutto ciò che
esce dalle mani di Gianfranco De Palos è contrassegnato
da un singolare esprit de geometrie nel senso che
i suoi principii, non molto prossimi al modo comune di pensare
trascendono i consueti paradigmi conoscitivi per aderire ad una
segnaletica di ordine superiore.
La sua costante strutturale è costituita dalla linea che si flette,
si incrocia,si moltiplica determinando forme aperte o chiuse
sospese nello spazio.Un repertorio di soli lontani, di scie orbitali,
di antenne siderali,orme dell'immaginario emergenti da schemi euclidei,
che un progressivo processo di sintesi ne ha frantumato i limiti
per trasformarli in una sorta di lessico segnico di intuizione fantastica.
Protagonista pur sempre la linea che,ispessendosi o assottigliandosi
in sensibile modulazione di peso e di tono,produce ritmi inusitati.
L'operazione di De Palos sembrerebbe, a prima vista, un'elaborazione
essenzialmente mentale. Ma è qualcosa di più essendo egli un appassionato
della polifonia compositiva.Nelle sue attuali composizioni, di attenta
e rigorosa fattura,compresa la medaglia, trattata con altrettale
spirito moderno, appare evidente lo sviluppo; della ricerca che De Palos
conduce in rapporto allo spazio e, più in generale, ai problemi del linguaggio
dell'arte.Ferma restante la struttura geometrica, il colore, netto e rarefatto,
spesso concorre ad accentuare la suggestione di questi squarci astrali
punteggiati da "oggetti" che solcano il cielo, coinvolgendo l'attenzione
in un ritmo cosmico-musicale dal forte impatto percettivo.
Gino Traversi
dicembre 2009
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